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La Deposizione

sui lavori di restauro effettuati sull’opera.

“La Deposizione di Cristo” prima del restauro

Il dipinto raffigurante La Deposizione di Cristo misura 185cm di larghezza e 183cm di altezza, di autore ignoto risalente presumibilmente alla prima metà del XVIII sec. Sicuramente la raffigurazione fa parte del ciclo della Passione di Cristo (dalla salita al Calvario fino alla Resurrezione), questi sicuramente andati perduti o celati da strati di imbiancatura. La tecnica sembra essere totalmente a secco.

La lettura cromatica dell’opera risulta falsata da una pesante patina calcarea dovuta ai residui di pittura delle imbiancature, a base calce, realizzate sul dipinto nel corso degli anni. Sono evidenti cadute o disgregazioni del film pittorico che risulta de-coeso. Sono evidenti abrasioni e piccoli fori. La parte inferiore è ancora ricoperta da uno strato di scialbo.

Dalla immagine termografica non risultano presenti distacchi. La verifica sarà approfondita mediante microbattitura.

Figura 1: Immagine termografica del dipinto in oggetto.

Sono stati effettuati saggi di pulitura per applicazione a pennello di una soluzione satura di carbonato d’ammonio in acqua demineralizzata applicata a pennello su carta giapponese, e successiva rimozione dei depositi mediante tamponi di cotone idrofilo in acqua demineralizzata. Gli schizzi di calce sono stati rimossi meccanicamente con ausilio di bisturi.

Il risultato è stato soddisfacente.

Figura 2: Saggi di pulitura
Figura 3: Particolare Saggio di pulitura
Figura 4: Particolare Saggio di pulitura

A seguito dei tasselli di pulitura rivelatisi efficaci, relazionati nel primo report di intervento, si è proceduto ad estendere l’intervento a tutta la superficie del dipinto, raggiungendo un risultato più che soddisfacente.

Si è proceduto ad estendere la pulitura fino ai bordi dell’intonaco stesso, rivelando nella parte alta ancora intonaco antico con segni di decori ormai non più riconoscibili, e nella parte laterale, mettendo in evidenza una ulteriore figura emergente ai piedi del Cristo, molto probabilmente una Maddalena. Il dipinto è stato consolidato, nebulizzando su carta giapponese ACRIL 33 commercializzato dalla CTS, in acqua demineralizzata al 5% e le lacune stuccate con malta preparata con grassello invecchiato 12 mesi ed inerte in di fiume, in una parte di legante e due di inerte, leggermente sottolivello per le lacune più grandi, a livello le più piccole.

Sugli altri dipinti murali si procederà con la pulitura.

Sono state effettuate prove di ritocco pittorico ad acquerello, che in questo contesto si sottopongono ai funzionari dell’Alta Sorveglianza, con acquerelli della Windsor & Newton, a velature, mentre nelle abrasioni che interessavano le figure, si è intervenuto con un puntinato, sempre nel rispetto dei criteri conservativi ed estetici del manufatto.